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40 Posizioni

 di J.Reyes

(Estratto da discorsi)


166788_614917511871263_1823875206_nLa nostra evoluzione, l’evoluzione dell’uomo, è legata senza dubbio a quella della Terra. L’uomo ha sempre vissuto a contatto con la natura e ha sempre riconosciuto nella Primavera il miracolo della rinascita del seme, qualcosa che era addormentato, in uno stato passivo e che in un momento a causa di forze naturali ritorna e nasce di nuovo. L’Equinozio di Primavera é il momento in cui le ore di luce del giorno eguagliano le ore della notte. Da questo momento in poi i giorni diventano più lunghi e la natura si risveglia ad un nuovo ciclo e un nuovo inizio. Attraverso la storia sappiamo come le antiche popolazioni avevano in questo Tempo di Primavera rituali speciali in cui si rappresentavano i movimenti del sole, della luna e si effettuavano cerimonie per celebrare il risveglio della Madre Natura.

Tutto ciò non accade solo al di fuori di noi, anche nell’essere umano si compie la Primavera. Noi stessi siamo una terra e conserviamo dentro di noi un seme, un embrione che non è ancora nato, un potenziale non ancora sviluppato. Il rito della Primavera è una commemorazione non solo al nostro pianeta ma anche una rinascita in noi stessi.

295644_614916961871318_408370373_nLa mattina del primo giorno di Primavera eseguimo il movimento delle 40 Posizioni, chiamato anche L’Inno al Sole. Sono quaranta posizioni molto semplici, ma proprio per questa semplicità sono difficili, perché deve stabilirsi un contatto interno con noi stessi e con la nostra vita. Ogni gesto rappresenta un diverso stadio della nostra ricerca. Questo rituale, come tutte le Danze Sacre che Gurdjieff ha lasciato, è un libro scritto nel linguaggio dei gesti, mentre questi vengono eseguiti, iniziamo a prendere coscienza del messaggio. Con i 40 movimenti dell’Inno al Sole attuiamo attraverso i  gesti, il rituale interno della nostra Primavera. Arriviamo a realizzare che siamo veicoli con la capacità di unire due mondi, riconciliando dentro di noi gli impulsi che provengono dall’esistenza e quelli che sgorgano dall’essenza. Il bilanciamento salutare deve essere raggiunto prima attraverso la morte, e dopo attraverso la resurrezione. Dobbiamo morire in ogni stadio del nostro viaggio per poter rinascere nello stadio successivo. E’ molto importante che durante l’esecuzione di questo movimento, parte della nostra attenzione sia rivolta alla musica, una parte al corpo, e un’altra parte ad evocare un forte desiderio per una trasformazione interiore. Il Lavoro rappresenta per noi il calore, se siamo capaci di portarlo dentro, può produrre il seme della trasformazione.

“In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”.

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Inno al Sole - Gurdjieff Dominican Group

© Gurdjieff Dominican Group



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